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La Vite

  • Novembre 20, 2019
  • Stefano Mella
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Le prime viti selvatiche di Vitis silvestris popolavano la terra circa 60 milioni di anni fa, diffusa in molte zone della terra. I Fenomeni di glaciazione però ne ridussero l’estensione, limitandola alle aree più miti del Mar Mediterraneo e dell’Asia Minore. Con il successivo riscaldamento del pianeta, si è reso possibile la la sua crescita anche in aree decisamente piu settentrionali.

L’attuale vite da vino conosciuta come Vite Europea, la Vitis Vinifera, fece la sua comparsa decisamente molto più tardi, intorno ad un milione di anni fa. In alcuni territori euroasiatici la coltivazione della vite per produrre vino si fa risalire ad epoche piuttosto recenti, intorno al 5000 a.C, ma le prime viti coltivate ad alberello arrivarono in Italia intorno al 2000 a.C.

Nel corso della sua storia, la Vite, dovette combattere contro diversi nemici, uno tra tutti il Freddo. A metà dell’800, invece, il vitigno Francese venne ridotto del 90% a causa di un fungo parassita, di origine Americane, l’Oidio. Ma ancora più’ deleterio fu la Fillossera, insetto parassita dell’apparato radicale della vite che arrivò in Europa distruggendo circa l’85% del patrimonio viticolo del continente.

Solo comprendendo che gli apparati radicali della vite Americana avevano una sorta di immunità contro la fillossera, con la quale per migliaia di anni evidentemente aveva imparato a convivere, fu possibile ricostruire l’Europa Viticola: dai primi del 900, infatti, vennero innestate le vite europee su apparati radicali americani, una vera e propria fusione che permise alla pianta di diventare immune al parassita, che ancora oggi è presente nei nostri vigneti.

La vite è una pianta rampicante, con radici estese che servono per fissare la pianta al terreno e ricavarne tutto il necessario per la cresciuta e la fruttificazione.

Per la riproduzione della vite le tecniche utilizzate sono :

  • –  Per talea : un pezzo di tralcio di un anno con almeno due gemme,piantatoverticalmente,emette le radici dalla parte inferiore e un germoglio che darà la barbatella daquella superiore.
  • –  Per innesto : vengono uniti due pezzi di tralcio (di cui un o deve possedere almeno unagemma) e si possono distinguere due tipi di innesto : 1. Innesto a doppio spacco inglese : viene preparata una barbatella che effettuerà un anno di radicazione in vivaio,per sviluppare le radici.
    (il vantaggio sta nella precisione dell’unione tra i tessuti dei tralci e nella possibilità di eliminare durante la radicazione le piante non sane) – 2. Innesto alla maiorchina : realizzato direttamente nel vigneto (gennaio-febbraio) su un portainnesto piantato precedentemente.
Ciclo Vitale della Vite

Fino ai 2-3 anni rimane improduttiva, segue poi il periodo di massima produttività che dura in genere fino ai 20-25 anni, fase nella quale la vite raggiunge la piena maturità.
Si passa poi alla fase di “vecchiaia” che inizia verso i 30-40 anni.

Ciclo annuale della vita

–  Un sotto-ciclo vegetativo : inizia a marzo, quando il terreno generalmente si scalda e la linfa comincia a risalire lungo il tronco (goccioline visibili dette anche il pianto della vite) e prosegue con il germogliamento (ad Aprile) quando le gemme si aprono. Ad agosto si entra nella fase di “agostamento” (maturazione del tralcio) durante la quale vengono immagazzinate le sostanze elaborate,mentre verso novembre si va incontro alla fase di riposo e defogliazione.

–  Un sotto-ciclo produttivo : tra aprile e maggio si formano i primi grappolini e dalla metà di maggio a quella di giugno invece inizia la fioritura. Nei fiori nei quali è avvenuta la fecondazione si sviluppano poi gli acini che iniziano ad aumentare in peso e volume ma sono ancora verdi e molto duri.Tra la metà di luglio e quella di agosto con l’invaiatura ha inizio la maturazione degli acini che si conclude tra la metà di agosto e la fine di ottobre.

PROBLEMI DELLA VITE

Peronospora,oidio e il vettore del mal dell’esca sono tra i parassiti fungini più pericolosi per la vite mentre tra gli insetti più diffusi troviamo ragnetti,tingole e cicaline.
Negli ultimi anni ha causato non pochi problemi una cicalina che causa la temutissima flavescenza dorata che porta lentamente alla morte della pianta.
Ci sono poi parassiti animali che causano danni a livello radicale come la fillossera e i nematodi.

Appunti personali relativi i corsi AIS e il libro di testo "Il Mondo del Sommelier", edizione 2012. 
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